sabato 26 aprile 2008

RIPARTIAMO DAI TEMI SINDACALI

Non crediate che le vicende elettorali abbiano finito di influenzare la vita della nostra Organizzazione Sindacale, ma, finalmente, si ricomincia a parlare di Sindacato e quindi partendo dalle dichiarazione della Emma Marcegaglia, numero uno di Confindustria, riportiamo il comunicato stampa del Segretario Generale Renata Polverini tratto dalla prima pagina del sito dell'UGL del 26 aprile.
L'argomento "riforma dei contratti" è fondamentale per la vita di tutti i lavoratori italiani quindi è importante incominciare a dirci come la pensiamo.
Riscossa Sindacale

Leggete l'articolo e poi, avanti con i commenti!!!!


... Riguardo poi al programma del nuovo presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, Polverini ha sottolineato che “si deve velocemente riprendere il confronto sulla riforma dei contratti accettando la sfida della Marcegaglia: può essere per il sindacato una occasione per riscattarsi, anche dalle accuse di immobilismo e di veto player che gli vengono rivolte. Naturalmente, in questa partita il sindacato ha il dovere di trattare e spuntare le migliori condizioni per i lavoratori accanto ad una maggiore dinamicità dei contratti, fermo restando che per noi il contratto nazionale rimane un pilastro fondamentale''.
Il sindacato, conclude Polverini, deve dimostrare di essere ancora “un soggetto dinamico e capace di rimettersi in discussione: in questi anni si è in qualche modo sostituito alla politica mentre bisogna tornare ad occuparsi in maniera più attenta degli interessi particolari di lavoratori e pensionati, oltre che di quelli generali del Paese”.

14 commenti:

Anonimo ha detto...

...è questa la ricettà per adeguare i salari al resto dei paesi d'Europa??? Sono preoccupato, sicuramente è inutile riparlarne ma il declino del potere d'acquisto dei salari degli Italiani parte dall'eliminazione della "scala mobile", passa per la sottoscrizione degli accordi interconfederali dove viene preso come indice di riferimento l'inflazione programmata e rischia di avere un triste epilogo nel lasciare in mano a rsu e segreterie provinciali il destino dei salari in questo momento dove in ogni dove viene strombazzata la crisi galoppante dell'industria in Italia e dove sempre più si delocalizza, senza commentare il fatto che la maggior parte dei lavoratori italiani sono impiegati in attività con meno di 15 dipendenti dove manca il sindacato e che comunque la tutela salariale deriva dal CCNL, sì, sono d'accordo con Polverini, qui il sindacato è stato immobilista e poco è stato fatto negli anni per salvaguardare i salari. La UGL non è proprietà di nessuno, ma ognuno deve essere al servizio dell'UGL con una unica missione, lo sguardo rivolto ai più deboli!!! Lasciamo pure cantare la "sirena" di Confindustria ma non lasciamoci infatuare... sono orgoglioso di essere immobilista la dove non si può più concedere!! Mi rimane una sola curiosità, come posso avere il mio libro sulle raccomandazioni di Floris??? Visto che la UGL ne ha acquistato 20.000 copie con i nostri soldi... anche la visibilità ha un suo prezzo!!

Zelea.

Anonimo ha detto...

Zelea, forse io sarò un po' ingenuo, ma sei proprio sicuro di quello che dici? E' proprio vero che l'UGL ha acquistato 20.000 copie del libro di Floris, oppure è una maldicenza?
Sai, è molto importante sapere se questa notizia è vera. Cambierebbero molte cose, ma, soprattutto, molti punti di vista...
Sarebbe, innanzitutto, spiegato l'arcano delle numerose presenze del Segretario Generale alla trasmissione "Ballarò"...
Vorrei davvero che quello che tu hai detto sia solamente una bufala...

Anonimo ha detto...

C'ero alla presentazione del libro di Floris, in quell'occasione, a parte la discutibile scelta di presentare il libro di Floris e lo show dell'incantatore di serpenti Walter Weltroni, non si sono visti tir che scaricavano pallets di libri. Peraltro sul banchetto a fondo sala i libri c'erano ma non più di una trentina di copie regolarmente acquistate (anche dal sottoscritto) e non c'era altro. Alcune richieste ulteriori sono state insoddisfatte per la mancanza di un numero di copie adeguato alla curiosità dei sindacalisti Ugl.
forse le 20.000 copie a cui Zelea fa riferimento le hanno mandate direttamente in Africa in attesa dell'arrivo di Weltroni.

Dai, non diciamo cazzate!!!!
A 15 euro l'una 20.000 copie ci sarebbero costate la modica cifra di € 300.000 l'Ugl avrebbe dovuto per far fronte stipulare un mutuo apposito.

Altro discorso, invece, è stabilire quanto ci costano le presenze televisive in termini di politica sindacale.....

Anonimo ha detto...

Il recentissimo attacco concentrico sferrato al mondo del lavoro dal “rinnovato” gotha di Confindustria (la musica non cambia anche se sono ora due esponenti del gentil sesso a dirigere l’orchestra di viale dell’Astronomia: Emma Marcegaglia a capo di Confindustria e Federica Guidi alla testa dei giovani imprenditori) e dai soliti arnesi della compagine liberaldemocratica destrorsa (è sufficiente a riguardo una superficiale lettura delle dichiarazioni di costoro sulle tematiche sociali e del lavoro all’indomani della farsa elettorale), tornata in sella dopo la disfatta dell’altra faccia della medaglia del liberismo nazionale, quella falsa sinistra che ha contribuito all’impoverimento dei lavoratori italiani, non fa purtroppo che confermare quanto ebbi modo di affermare in altri miei interventi su questo blog. I lavoratori e i pensionati italiani sono gli unici soggetti a dover sopportare sulle proprie spalle il gravame delle misure impopolari che il potere politico e quello economico, uniti più che mai in un patto scellerato antisociale, si accingono a varare a breve, in particolar modo contro l’odiato Statuto dei Lavoratori.
E mentre i sindacati della triplice elargiscono, come d’abitudine, panem et circenses al variopinto popolo festaiolo in piazza per la ricorrenza del 1° maggio (con i soldi dei lavoratori, naturalmente!), il fronte confindustriale affila le armi contro la contrattazione nazionale, cercando di svuotarla di tutti i contenuti socialmente più rilevanti e puntando esclusivamente sui contratti aziendali per meglio controllare le spinte sociali e riscrivere le regole nei rapporti di lavoro.
Se quanto afferma l’UGL, per bocca del suo Segretario Generale, costituisce il nucleo fondante della strategia sindacale per rintuzzare l’offensiva padronale preannunciata dalle due Pasionarie confindustriali, allora prevedo che saranno dolori lancinanti per i lavoratori italiani. Mi piacerebbe proprio sapere dalla Polverini che cosa intende - riferito al sindacato - per “soggetto dinamico” che si “dovrebbe rimettere in discussione”. O ancora quando afferma che “il sindacato ha il dovere di trattare e spuntare le migliori condizioni per i lavoratori accanto ad una maggiore dinamicità dei contratti”. In queste affermazioni, a mio modesto avviso, c’è già in nuce l’accettazione di una sciagurata trattativa sul terreno scivoloso di Confindustria che tenterà di imporre, magari con l’assenso del nuovo establishment governativo, una concreta e drastica revisione al ribasso dell’impianto della contrattualistica nazionale, senza contare poi le garanzie della legge 300. Ancora una volta, ne sono più che mai certo, il Sindacato giocherà in difesa rincorrendo le pretese padronali. Alla fine dell’opera, così come avvenuto in passato, le sconfitte dei lavoratori saranno fatte passare come vittorie per la difesa dei salari.

Anonimo ha detto...

Scusate signori responsabili del blog, ma vorrei farvi un piccolo ma sincero appunto. Vi siete accorti che i commenti ai testi pubblicati sono veramente pochini? Il blog l'avete pubblicizzato prima di tutto all'interno della struttura UGL con tutti i mezzi a vostra disposizione? Fatelo, perché in caso contrario temo che tutto il lavoro sia destinato al fallimento. E ciò sarebbe una iattura, soprattutto in un momento così cruciale per il mondo del lavoro, come ha lucidamente e impietosamente denunciato nei suoi interventi chi si firma con lo pseudonimo di geronimo. Fatelo conoscere anche ai siti internet alternativi. Ho visto con piacere un collegamento con l'ottima Italia Sociale, ma vi sono anche altre possibilità come ad esempio effedieffe (conoscete il sito di Blondet?), Rinascita, FNCRSI, controinformazione, etc. etc.). Bisogna uscire dal bozzolo dei soli amici e conoscenti, altrimenti non ci sarà la possibilità di far decollare una autentica RISCOSSA SINDACALE.

Anonimo ha detto...

Sì, è vero, concordo anch'io con quanto ha asserito l'anonimo del 7 maggio. Il blog è poco letto,forse proprio perché la diffusione è molto limitata. Argomenti importanti trattati sul blog hanno ricevuto al massimo 4 o 5 commenti.
E adesso che la partita si fa più dura (avete sentito le ultime notizie sulla acquiescenza dei confederali, UGL compresa presumo, a trattare sulle modifiche alla contrattazione?) sarebbe opportuno che le posizioni alternative nel sindacato acquisiscano maggiore visibilità. Insomma fate decollare nel miglior modo possibile questo benedetto blog.

Anonimo ha detto...

Non entro nel merito delle famose 20.000 copie della pubblicazione di Floris. Penso però che 300.000 € sia una cifra alquanto esagerata per il tipo di visibilità che ha avuto (e che con ogni probabilità continuerà ancora ad avere) l'UGL in quella trasmissione salottiera distinta e distante dalla realtà delle cose. Certo, mai dire mai, soprattutto se si ha a che fare con la frivola vanità di certi personaggi che i problemi dei lavoratori li hanno trattati prevalentemente stando seduti comodamente in poltrona davanti ad una telecamera e con la claque alle spalle!. Sapete bene che i bilanci dei sindacati sono “cosa loro”, non essendo soggetti a obblighi e controlli fiscali di nessun tipo. Solo chi maneggia la contabilità potrebbe dire qualcosa in proposito e fino a che non ci saranno prove concrete tutto è purtroppo destinato a rimanere nel campo dei pettegolezzi e delle illazioni assolutamente gratuite (quousque tandem?).
La notizia del libercolo riportataci da Zelea mi ha fatto però subito venire alla mente quanto lessi a suo tempo su Rinascita nei famosi articoli che ho citato in questo stesso blog. In uno di essi vi era un circostanziato resoconto, con cifre, nomi anagrammati e dettagli spazio-temporali, che, al di là della metafora e della trasposizione geografica, fanno capire che chi scrive ha le “carte” in mano e si riferisce a fatti e circostanze molto vicine a noi. Da allora mi sono sempre chiesto se qualche bisbiglio sia per caso mai giunto alle orecchie sensibili di taluni magistrati o pubblici ufficiali più curiosi o più perspicaci del solito!

Anonimo ha detto...

Signori responsabili del blog, mi permetto di suggerirvi di modificare la qualificazione asfittica di "Destra" che fate seguire al termine Sindacalismo sulla testata del blog con la voce "Sindacalismo Nazionale", che ha sicuramente una tradizione e una storia più attinente a quella del sindacalismo rivoluzionario a cui tentò di ispirarsi la Cisnal al momento della sua fondazione. Sarebbe interessante a tal proposito aprire poi un dibattito sul concetto di destra sia in politica che in campo sociale soprattutto nel periodo storico del ventennio fascista. Sono sicuro che ne sentiremo delle belle.

Anonimo ha detto...

Caro Geronimo,

riteniamo la Tua proposta inappuntabile e procediamo alla modifica della testata del Blog.
Infatti, da un punto di vista culturale che il termine "Destra" non rappresenta appieno il nostro passato e non può che limitarne il futuro. Tuttavia, vorremmo precisare che il Sindacalismo Nazionale trae "anche" origine dal filone del Sindacalismo Rivoluzionario di Soreliana memoria, ma da queste radici si stacca elaborando un progetto che nei pilastri della COGESTIONE, PARTECIPAZIONE e SOCIALIZZAZIONE pone una reale alternativa alle devive capitalistiche. Inoltre, aldilà del valore storico dato all'appellativo "Nazionale" vogliamo chiarire che questo termine ha, per noi, un significato identitario e non deve confondersi con velleità meramente nazionalistiche che non sono neanche ideologicamente condivisibili.Per quanto riguarda i Tuoi spunti di dibattito sul concetto di "Destra", a tutti l'opportunità di avviare un interessante dibattito...

Anonimo ha detto...

Veramente interessante lo spunto che geronimo ha proposto di aprire un forum su "sindacalismo nazionale" e "sindacalismo rivoluzionario", di solito anche quando ci si riferisce al movimento sindacale nel ventennio spesso si omentte quella che è stata la grande diatriba tra coloro che erano fautori di politiche che favorivano il corporativismo, e coloro che erano fautori di politiche che volessero attuare forme partecipative.. destra e "sinistra fascista". Sarebbe interessante poi affrontare a quelle che sono stati i principi che hanno partorito la Cisnal, e quel passaggio che ha visto i "fratelli in camicia nera" transitare dal "mo.si."!!

Zelea

Anonimo ha detto...

Bene, condivido appieno quanto avete affermato sul sindacalismo rivoluzionario e soprattutto sull'accezione identitaria che va attribuita al termine "nazionale". Tale accezione è oggi più che mai attuale se consideriamo il mostro globalizzante che avanza schiacciando proprio le identità dei popoli, non solo quelli europei, in un disegno apolide che intende trasformare le Nazioni e il mondo del lavoro in un unico grande mercato formato esclusivamente da consumatori. E' la grande sfida che dovrebbe essere raccolta e combattuta in ambito sociale, a fronte alta e senza compromessi, proprio dalla UGL, erede di quel sindacalismo nazionale cui abbiamo accennato. A me pare invece che l'intero patrimonio culturale e la visione alternativa e rivoluzionaria che ci appartengono siano stati inesorabilmente sacrificati sull'altare dei compromessi e della sopravvivenza ad ogni costo.

Anonimo ha detto...

Ma che succede? Ditemi se sbaglio, ma in queste ultime settimane mi sembra che la UGL abbia perso un po' la propria visibilità sui media. Sono finite le cartucce a salve? Chi ne sa qualcosa?

Anonimo ha detto...

RISCOSSA SINDACALE, se ci sei batti un colpo!!!
E poi dice che uno non si butta a sinistra!!!

Anonimo ha detto...

Vedo con scoramento che il sito è immobile da parecchio tempo e che non è stata nemmeno apportata la modifica "Sindacalismo Nazionale" al posto del castrante "Sindacalismo di Destra".
Se ancora funzionate come redazione fatevi vivi.