Ci segnalate nei commenti e nella casella di posta riscossasindacale@gmail.com (ci fa molto piacere) alcuni suggerimenti per migliorare le "performance" del nostro e vostro blog sotto l'aspetto comunicativo.
Il numero dei visitatori è in crescita continua mentre, giustamente, lamentate e lamentiamo un basso numero di commenti. Questo forse dipende dalla poca confidenza con lo strumento blog o ancora da una remora a sfruttare completamente le potenzialità di dibattito che possiamo esprimere. In ogni caso al pensiero deve far seguito l'azione e quindi se avete mail list a cui girare l'invito a visitare il blog, fatelo! In alternativa potete segnalarci colleghi da inserire nella nostra lista di distribuzione. Insomma, attiviamoci tutti.
sabato 10 maggio 2008
sabato 26 aprile 2008
RIPARTIAMO DAI TEMI SINDACALI
L'argomento "riforma dei contratti" è fondamentale per la vita di tutti i lavoratori italiani quindi è importante incominciare a dirci come la pensiamo.
Leggete l'articolo e poi, avanti con i commenti!!!!
... Riguardo poi al programma del nuovo presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, Polverini ha sottolineato che “si deve velocemente riprendere il confronto sulla riforma dei contratti accettando la sfida della Marcegaglia: può essere per il sindacato una occasione per riscattarsi, anche dalle accuse di immobilismo e di veto player che gli vengono rivolte. Naturalmente, in questa partita il sindacato ha il dovere di trattare e spuntare le migliori condizioni per i lavoratori accanto ad una maggiore dinamicità dei contratti, fermo restando che per noi il contratto nazionale rimane un pilastro fondamentale''.
mercoledì 23 aprile 2008
Chi punta sul ROSSO perde
Nell’ordine:
1 - Rosso il colore dell’operazione salvataggio Alitalia. Con una presa di posizione, a dir poco azzardata, si è appoggiata la cordata Air France senza conoscere i termini dell’accordo e, con l’approvazione esclusiva della sinistra politica, abbiamo scambiato un’apertura di credito senza condizioni in cambio di una visita dell’AD dell’Air France, Spinetta, nella nostra sede. È di questi giorni l’annuncio della rinuncia della cordata francese.
2 - Rosso il colore elettorale. Si è puntato sulla non vittoria del fronte di centrodestra passando dall’incredibile assenso all’operazione “Governo Marini” al moltiplicarsi di operazioni di sostegno e dialogo privilegiato con il fronte sinistro. E sappiamo bene tutti come sono andate le elezioni.
3 - Rosso il colore sindacale. Con un gioco di sponda perfettamente gestito, la CGIL ha legittimato la nostra Organizzazione Sindacale (ma noi non eravamo quelli che: “la legittimazione ce la danno i lavoratori”?) aprendoci le porte, ma non tutte, sui tavoli che contano e ricevendo in cambio la nostra sempiterna riconoscenza. Peccato che il voto ha dimostrato che la CGIL è rimasta spiazzata (si può dire in mezzo al guado) e se da una parte si sta chiedendo ancora perché i lavoratori del nord hanno preferito la Lega, dall’altra rischia di essere scavalcata a sinistra dai sindacati di base. Ne consegue che l’Ugl rischia di rimanere isolata.
Insomma, noi non siamo i grandi strateghi della politica sindacale, ma faremo tesoro di quest’insegnamento.
Se ti chiedono di puntare sul rosso, pensaci. Potrebbe essere un colore perdente….
Riscossa Sindacale
domenica 20 aprile 2008
Contributo di Geronimo
giovedì 17 aprile 2008
1° Maggio: Festa dei Lavoratori
Saremo in tanti ed anche riconoscibili!!!Sfileremo con le nostre bandiere (sono quelle dell’UGL), porteremo gli stessi cappelli, fischieremo negli stessi fischietti.
E allora, come ci riconoscerete?
Basterà guardarci in faccia.
Saremo quelli più incazzati, i più preoccupati della crisi del Paese; saremo quelli che, soprattutto, si aspettano risposte e non le solite, consuete, sfilate!!!
Riscossa Sindacale
lunedì 7 aprile 2008
E l'Albero appassito rifiorirà, ed egli nei luoghi alti lo pianterà (Il canto delle Aquile da: Il Signore degli Anelli-Il ritorno del Re)
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Il blog in quanto tale, può essere un importante strumento di confronto e di approfondimento per la comunità a cui apparteniamo, ma non deve trasformarsi in un lacrimatoio nazionale e tanto meno in un rotocalco scandalistico del gossip ugellino.
Abbiamo un patrimonio di valori che vogliamo e dobbiamo rappresentare e difendere.
Abbiamo bisogno di affrontare le sfide che l'attuale situazione politico economico sindacale ci presenta.
Abbiamo l'esigenza di proporre un progetto di sindacato che sia in grado, ai vari livelli organizzativi e istituzionali, di rispondere a questa sfida.
La mancanza di una reale dialettica interna e di un ambito ove si possa scambiare esperienze e proposte determina la necessità di trovare un luogo di incontro dove possa crearsi un laboratorio, una officina capace di dare spessore alle idee e approfondire le varie tematiche. Il Blog può essere tutto questo.
Se non possiamo non riconoscere che l'attuale Segretario Generale ha consentito una visibilità prima impensabile per la nostra Organizzazione Sindacale, dobbiamo anche dire che la visibilità è un mezzo e non il fine dell’attività istituzionale di un Sindacato.
Questo non deve, tuttavia, essere motivo di sconforto e costringerci a sopportare l'ineluttabilità della situazione, deve, al contrario, spronarci per creare le condizioni che ci consentano di strutturare nuovi quadri più preparati che siano in grado di assolvere questo difficile compito.
Poniamoci, quindi, degli obiettivi e degli argomenti di discussione.
Ritengo, pertanto, indispensabile un confronto all'interno della nostra comunità sui valori che la caratterizzano e che da troppo tempo vengono solo raramente riaffermati. Solo pochi Dirigenti Nazionali citano, e solo citano, i nostri concetti più cari: PARTECIPAZIONE e COGESTIONE. Sono concetti che devono ritornare al centro del dibattito interno ed acquisire nuovamente una reale visibilità esterna, riportando con forza, al centro dell'attenzione, un argomento sopito, ma certo presente nel panorama politico e sindacale italiano.
È, inoltre, importante aprire un vero confronto sulla nostra struttura organizzativa. Il processo di regionalizzazione presentato dalla Segreteria Generale nell'ultimo Consiglio Nazionale, risponde certamente ad esigenze oggettive, tuttavia necessita di una maggiore condivisione da parte delle nostre strutture periferiche e di una maggiore chiarezza sui fini dello stesso.
Le Segreterie Regionali devono, certamente, rappresentare un indispensabile snodo organizzativo e soprattutto un punto di riferimento con le istituzioni regionali, ma tutto questo non può essere fatto mortificando e depauperando le UTL provinciali che crediamo debbano restare il motore infaticabile denna nostra Organizzazione.
Il Blog deve avere, quindi, la funzione di sopperire al carente, anzi inesistente, dibattito interno, senza velleità frondiste e senza accettare tesi precostituite. Tale funzione consisterà nel dar voce e spazio (anche su temi quali la contrattazione di II livello, la politica dei redditi, la riforma dei sistemi di rappresentanza sindacale… e, naturalmente, ogni altro argomento di interesse sindacale) a chi questa voce é negata.
A noi, pertanto, il compito di riempire queste parole di contributi, senza dimenticare che fra due anni ci sarà il Congresso Confederale…
Gandalf
venerdì 4 aprile 2008
FLESSIBILITA’ DEL LAVORO ED IMMIGRAZIONE
Riceviamo da Italia Sociale, settimanale politico informativo online e, volentieri, pubblichiamo, un interessante articolo sulla "flessibilità del lavoro ed immigrazione".
Con la famigerata Legge Treu del 1997 iniziò proprio da sinistra l’attacco al “ lavoro stabile”, per concludersi poi con la Legge n.30 del 2003, meglio nota come Biagi, con il secondo governo Berlusconi. I risultati si possono vedere ogni giorno, con giovani e meno giovani che girovagano alla ricerca di un’impiego stabile che dia loro qualche prospettiva di futuro, su cui costruire il domani, una famiglia, una casa. Lo chiamarono all’inizio “lavoro interinale”, per poi tramutarlo in “ somministrazione di lavoro”, tanto la sostanza non è cambiata. Ora sono circa 7-8 milioni le persone che hanno un’occupazione flessibile con circa 3 milioni di doppio lavoristi, che corrispondo a 1 milione d’unità utilizzate a tempo pieno, per un totale di 10-11 milioni d’occupati in modo flessibile. Ma che significa esattamente “flessibilità”? La definizione più rispondente è quella indicante i lavori che “obbligano le persone ad adattare ripetutamente la propria vita alle esigenze variabili dell’organizzazione produttiva”, ”incidendo profondamente nella propria sfera personale e familiare”.