sabato 10 maggio 2008

Ci segnalate nei commenti e nella casella di posta riscossasindacale@gmail.com (ci fa molto piacere) alcuni suggerimenti per migliorare le "performance" del nostro e vostro blog sotto l'aspetto comunicativo.
Il numero dei visitatori è in crescita continua mentre, giustamente, lamentate e lamentiamo un basso numero di commenti. Questo forse dipende dalla poca confidenza con lo strumento blog o ancora da una remora a sfruttare completamente le potenzialità di dibattito che possiamo esprimere. In ogni caso al pensiero deve far seguito l'azione e quindi se avete mail list a cui girare l'invito a visitare il blog, fatelo! In alternativa potete segnalarci colleghi da inserire nella nostra lista di distribuzione. Insomma, attiviamoci tutti.

sabato 26 aprile 2008

RIPARTIAMO DAI TEMI SINDACALI

Non crediate che le vicende elettorali abbiano finito di influenzare la vita della nostra Organizzazione Sindacale, ma, finalmente, si ricomincia a parlare di Sindacato e quindi partendo dalle dichiarazione della Emma Marcegaglia, numero uno di Confindustria, riportiamo il comunicato stampa del Segretario Generale Renata Polverini tratto dalla prima pagina del sito dell'UGL del 26 aprile.
L'argomento "riforma dei contratti" è fondamentale per la vita di tutti i lavoratori italiani quindi è importante incominciare a dirci come la pensiamo.
Riscossa Sindacale

Leggete l'articolo e poi, avanti con i commenti!!!!


... Riguardo poi al programma del nuovo presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, Polverini ha sottolineato che “si deve velocemente riprendere il confronto sulla riforma dei contratti accettando la sfida della Marcegaglia: può essere per il sindacato una occasione per riscattarsi, anche dalle accuse di immobilismo e di veto player che gli vengono rivolte. Naturalmente, in questa partita il sindacato ha il dovere di trattare e spuntare le migliori condizioni per i lavoratori accanto ad una maggiore dinamicità dei contratti, fermo restando che per noi il contratto nazionale rimane un pilastro fondamentale''.
Il sindacato, conclude Polverini, deve dimostrare di essere ancora “un soggetto dinamico e capace di rimettersi in discussione: in questi anni si è in qualche modo sostituito alla politica mentre bisogna tornare ad occuparsi in maniera più attenta degli interessi particolari di lavoratori e pensionati, oltre che di quelli generali del Paese”.

mercoledì 23 aprile 2008

Chi punta sul ROSSO perde

Crediamo che non tiri un’aria troppo tranquilla in Via Margutta. Le ultime tre “giocate” dell’Ugl sono state perdenti. È chiaro che la Confederazione ha puntato sul rosso al tavolo della roulette sindacale.
Nell’ordine:
1 - Rosso il colore dell’operazione salvataggio Alitalia. Con una presa di posizione, a dir poco azzardata, si è appoggiata la cordata Air France senza conoscere i termini dell’accordo e, con l’approvazione esclusiva della sinistra politica, abbiamo scambiato un’apertura di credito senza condizioni in cambio di una visita dell’AD dell’Air France, Spinetta, nella nostra sede. È di questi giorni l’annuncio della rinuncia della cordata francese.
2 - Rosso il colore elettorale. Si è puntato sulla non vittoria del fronte di centrodestra passando dall’incredibile assenso all’operazione “Governo Marini” al moltiplicarsi di operazioni di sostegno e dialogo privilegiato con il fronte sinistro. E sappiamo bene tutti come sono andate le elezioni.
3 - Rosso il colore sindacale. Con un gioco di sponda perfettamente gestito, la CGIL ha legittimato la nostra Organizzazione Sindacale (ma noi non eravamo quelli che: “la legittimazione ce la danno i lavoratori”?) aprendoci le porte, ma non tutte, sui tavoli che contano e ricevendo in cambio la nostra sempiterna riconoscenza. Peccato che il voto ha dimostrato che la CGIL è rimasta spiazzata (si può dire in mezzo al guado) e se da una parte si sta chiedendo ancora perché i lavoratori del nord hanno preferito la Lega, dall’altra rischia di essere scavalcata a sinistra dai sindacati di base. Ne consegue che l’Ugl rischia di rimanere isolata.
Insomma, noi non siamo i grandi strateghi della politica sindacale, ma faremo tesoro di quest’insegnamento.
Se ti chiedono di puntare sul rosso, pensaci. Potrebbe essere un colore perdente….
Riscossa Sindacale

domenica 20 aprile 2008

Contributo di Geronimo

Spett.le RISCOSSA SINDACALE, ho atteso invano la pubblicazione del mio ultimo intervento di risposta a Gandalf. Come per l’argomento Ronghi, anche stavolta avete censurato il mio nuovo contributo, probabilmente perché giudicato troppo poco “moderato” rispetto alla linea soporifera del blog, che, tra l’altro, sembra essere scarsamente “frequentato”. Meglio forse evitare di dare voce a critiche scomode, evidentemente situate troppo fuori dagli steccati “ideologici” di un destrismo asfittico entro cui vi muovete con la massima circospezione e prudenza per non disturbare più di tanto il manovratore di turno. Poco importa, comunque, anche perché se questa è la linea che intendete perpetuare, non credo possiate incidere un granché alla corte dei miracoli dell’odierna UGL. E quanto dissi nel mio intervento su Ronghi sembra essere più che confortato dalla notizia sulla rottura dei rapporti tra la Polverini e Fini (dopo aver tanto indecentemente flirtato, politicamente si intende, alla faccia dei lavoratori, soprattutto quelli iscritti alla UGL) proprio per la mancata candidatura del sodale campano. Altro che coraggio! Altro che idealismo! Quanto da voi inopportunamente affermato nell’editoriale del blog (Solidarietà da riscossa sindacale) è, secondo la mia modesta opinione, una furbesca presa di posizione per dare il classico colpo al cerchio e alla botte. Che c’azzecca, infatti, una mancata candidatura in un partito-azienda come AN (da parte di un sindacalista in s.p.e.) con tematiche assolutamente antitetiche a tale militanza politica quali la partecipazione, la cogestione o addirittura la socializzazione? Considero un’autentica beffa all’intelligenza di tutti i lavoratori iscritti alla UGL, sottoscritto compreso, il voler pubblicare solo interventi “celebrativi” del personaggio in questione (l’esempio a firma Ciro Luisi è fra quelli più lampanti), cassando senza pietà le voci contrarie, pur nel rispetto del giusto codice “deontologico” da Voi ribadito nella “Precisazione” pubblicata nel blog in data 2 aprile. Mi ha fatto comunque molto piacere aver visto pubblicato un intervento di Italia Sociale, che seguo sempre con grande interesse, a maggior ragione se si considera il fatto che nel caso in questione le sacrosante critiche dell’articolista del giornale on line si pongono sullo stesso livello di durezza e di correttezza, nell’ambito del rispetto delle norme etico-sociali che disciplinano il comportamento di chi scrive, dei miei precedenti interventi da voi impietosamente censurati. Ad ogni modo se vorrete avviare un contraddittorio, considerato che non osate farlo “pubblicamente” tramite il blog, vi facilito il compito indicandovi un indirizzo al quale potrete inviare la vostra eventuale replica: ........... Tanti auguri per la vostra virtuale “battaglia carbonara”. VIVA L’UGL della SOCIALIZZAZIONE
GERONIMO

giovedì 17 aprile 2008

1° Maggio: Festa dei Lavoratori

Riscossa Sindacale parteciperà alla Festa dei Lavoratori che si terrà a Roma!
Saremo in tanti ed anche riconoscibili!!!Sfileremo con le nostre bandiere (sono quelle dell’UGL), porteremo gli stessi cappelli, fischieremo negli stessi fischietti.
E allora, come ci riconoscerete?
Basterà guardarci in faccia.
Saremo quelli più incazzati, i più preoccupati della crisi del Paese; saremo quelli che, soprattutto, si aspettano risposte e non le solite, consuete, sfilate!!!

Riscossa Sindacale

lunedì 7 aprile 2008

E l'Albero appassito rifiorirà, ed egli nei luoghi alti lo pianterà (Il canto delle Aquile da: Il Signore degli Anelli-Il ritorno del Re)

Riceviamo da un nostro Lettore un interessante contributo. Lo pubblichiamo, dandogli la dovuta visibilità in un Post, dove ci auguriamo di raccogliere i vostri punti di vista. Condividiamo, inoltre, l’impostazione suggerita anche se, di tanto in tanto, non ometteremo l’inserimento di qualche “perla inquietante” che riterremo meritevole di segnalazione. Per quanto riguarda, infine, il “punto di riferimento”, siamo d’accordo con il Lettore sulla non indispensabilità ad averne uno in questo momento. Personaggi autorevoli e carismatici non si trovano ad ogni angolo di strada, ma crescono e si forgiano giorno per giorno nell’arena del confronto.
riscossa sindacale
_________________________________________________

Cari amici e camerati, apprezzo la nascita del Blog di “Riscossa Sindacale”, ma ritengo opportuno fare alcune precisazioni...
Il blog in quanto tale, può essere un importante strumento di confronto e di approfondimento per la comunità a cui apparteniamo, ma non deve trasformarsi in un lacrimatoio nazionale e tanto meno in un rotocalco scandalistico del gossip ugellino.
Abbiamo un patrimonio di valori che vogliamo e dobbiamo rappresentare e difendere.
Abbiamo bisogno di affrontare le sfide che l'attuale situazione politico economico sindacale ci presenta.
Abbiamo l'esigenza di proporre un progetto di sindacato che sia in grado, ai vari livelli organizzativi e istituzionali, di rispondere a questa sfida.
La mancanza di una reale dialettica interna e di un ambito ove si possa scambiare esperienze e proposte determina la necessità di trovare un luogo di incontro dove possa crearsi un laboratorio, una officina capace di dare spessore alle idee e approfondire le varie tematiche. Il Blog può essere tutto questo.
Se non possiamo non riconoscere che l'attuale Segretario Generale ha consentito una visibilità prima impensabile per la nostra Organizzazione Sindacale, dobbiamo anche dire che la visibilità è un mezzo e non il fine dell’attività istituzionale di un Sindacato.
Questo non deve, tuttavia, essere motivo di sconforto e costringerci a sopportare l'ineluttabilità della situazione, deve, al contrario, spronarci per creare le condizioni che ci consentano di strutturare nuovi quadri più preparati che siano in grado di assolvere questo difficile compito.
Poniamoci, quindi, degli obiettivi e degli argomenti di discussione.
Ritengo, pertanto, indispensabile un confronto all'interno della nostra comunità sui valori che la caratterizzano e che da troppo tempo vengono solo raramente riaffermati. Solo pochi Dirigenti Nazionali citano, e solo citano, i nostri concetti più cari: PARTECIPAZIONE e COGESTIONE. Sono concetti che devono ritornare al centro del dibattito interno ed acquisire nuovamente una reale visibilità esterna, riportando con forza, al centro dell'attenzione, un argomento sopito, ma certo presente nel panorama politico e sindacale italiano.
È, inoltre, importante aprire un vero confronto sulla nostra struttura organizzativa. Il processo di regionalizzazione presentato dalla Segreteria Generale nell'ultimo Consiglio Nazionale, risponde certamente ad esigenze oggettive, tuttavia necessita di una maggiore condivisione da parte delle nostre strutture periferiche e di una maggiore chiarezza sui fini dello stesso.
Le Segreterie Regionali devono, certamente, rappresentare un indispensabile snodo organizzativo e soprattutto un punto di riferimento con le istituzioni regionali, ma tutto questo non può essere fatto mortificando e depauperando le UTL provinciali che crediamo debbano restare il motore infaticabile denna nostra Organizzazione.
Il Blog deve avere, quindi, la funzione di sopperire al carente, anzi inesistente, dibattito interno, senza velleità frondiste e senza accettare tesi precostituite. Tale funzione consisterà nel dar voce e spazio (anche su temi quali la contrattazione di II livello, la politica dei redditi, la riforma dei sistemi di rappresentanza sindacale… e, naturalmente, ogni altro argomento di interesse sindacale) a chi questa voce é negata.
A noi, pertanto, il compito di riempire queste parole di contributi, senza dimenticare che fra due anni ci sarà il Congresso Confederale…

Gandalf

P:S: Ho notato che in qualche intervento si sente e si manifesta l'esigenza di avere un punto di riferimento. Io credo che per il compito che il Blog si prefigge, al momento non servono; anche perché dobbiamo renderci conto che gli “Uomini della Provvidenza” non si trovano ad ogni angolo di strada…


venerdì 4 aprile 2008

FLESSIBILITA’ DEL LAVORO ED IMMIGRAZIONE

Riceviamo da Italia Sociale, settimanale politico informativo online e, volentieri, pubblichiamo, un interessante articolo sulla "flessibilità del lavoro ed immigrazione".

----------------------------------------------
Non passa giorno che sentiamo ossessivamente ripetere che il “mercato del lavoro”, tipica bestialità d’oggi, ha bisogno di sempre maggior flessibilità; vanno tolti lacci e lacciuoli di ogni tipo se vogliamo competere nell’era della globalizzazione, ma vengono opportunamente sottaciuti i costi umani di questa precarizzazione montante. I veri governi di centro sinistra e centro destra hanno operato in questi ultimi anni in Italia in modo trasversale per minare le basi di quelle garanzie sociali e contrattuali che ci ponevano fin dagli anni “30 all’avanguardia in Europa e nel Mondo.
Con la famigerata Legge Treu del 1997 iniziò proprio da sinistra l’attacco al “ lavoro stabile”, per concludersi poi con la Legge n.30 del 2003, meglio nota come Biagi, con il secondo governo Berlusconi. I risultati si possono vedere ogni giorno, con giovani e meno giovani che girovagano alla ricerca di un’impiego stabile che dia loro qualche prospettiva di futuro, su cui costruire il domani, una famiglia, una casa. Lo chiamarono all’inizio “lavoro interinale”, per poi tramutarlo in “ somministrazione di lavoro”, tanto la sostanza non è cambiata. Ora sono circa 7-8 milioni le persone che hanno un’occupazione flessibile con circa 3 milioni di doppio lavoristi, che corrispondo a 1 milione d’unità utilizzate a tempo pieno, per un totale di 10-11 milioni d’occupati in modo flessibile. Ma che significa esattamente “flessibilità”? La definizione più rispondente è quella indicante i lavori che “obbligano le persone ad adattare ripetutamente la propria vita alle esigenze variabili dell’organizzazione produttiva”, ”incidendo profondamente nella propria sfera personale e familiare”.
La flessibilità va poi divisa in due categorie: flessibilità dell’occupazione e flessibilità della prestazione. La prima va ricondotta alla possibilità che l’impresa ha di variare la forza lavoro utilizzata, e si realizza con la deregolamentazione delle norme sul licenziamento ed applicando nel minor modo possibile le norme del “diritto del lavoro”....