lunedì 7 aprile 2008

E l'Albero appassito rifiorirà, ed egli nei luoghi alti lo pianterà (Il canto delle Aquile da: Il Signore degli Anelli-Il ritorno del Re)

Riceviamo da un nostro Lettore un interessante contributo. Lo pubblichiamo, dandogli la dovuta visibilità in un Post, dove ci auguriamo di raccogliere i vostri punti di vista. Condividiamo, inoltre, l’impostazione suggerita anche se, di tanto in tanto, non ometteremo l’inserimento di qualche “perla inquietante” che riterremo meritevole di segnalazione. Per quanto riguarda, infine, il “punto di riferimento”, siamo d’accordo con il Lettore sulla non indispensabilità ad averne uno in questo momento. Personaggi autorevoli e carismatici non si trovano ad ogni angolo di strada, ma crescono e si forgiano giorno per giorno nell’arena del confronto.
riscossa sindacale
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Cari amici e camerati, apprezzo la nascita del Blog di “Riscossa Sindacale”, ma ritengo opportuno fare alcune precisazioni...
Il blog in quanto tale, può essere un importante strumento di confronto e di approfondimento per la comunità a cui apparteniamo, ma non deve trasformarsi in un lacrimatoio nazionale e tanto meno in un rotocalco scandalistico del gossip ugellino.
Abbiamo un patrimonio di valori che vogliamo e dobbiamo rappresentare e difendere.
Abbiamo bisogno di affrontare le sfide che l'attuale situazione politico economico sindacale ci presenta.
Abbiamo l'esigenza di proporre un progetto di sindacato che sia in grado, ai vari livelli organizzativi e istituzionali, di rispondere a questa sfida.
La mancanza di una reale dialettica interna e di un ambito ove si possa scambiare esperienze e proposte determina la necessità di trovare un luogo di incontro dove possa crearsi un laboratorio, una officina capace di dare spessore alle idee e approfondire le varie tematiche. Il Blog può essere tutto questo.
Se non possiamo non riconoscere che l'attuale Segretario Generale ha consentito una visibilità prima impensabile per la nostra Organizzazione Sindacale, dobbiamo anche dire che la visibilità è un mezzo e non il fine dell’attività istituzionale di un Sindacato.
Questo non deve, tuttavia, essere motivo di sconforto e costringerci a sopportare l'ineluttabilità della situazione, deve, al contrario, spronarci per creare le condizioni che ci consentano di strutturare nuovi quadri più preparati che siano in grado di assolvere questo difficile compito.
Poniamoci, quindi, degli obiettivi e degli argomenti di discussione.
Ritengo, pertanto, indispensabile un confronto all'interno della nostra comunità sui valori che la caratterizzano e che da troppo tempo vengono solo raramente riaffermati. Solo pochi Dirigenti Nazionali citano, e solo citano, i nostri concetti più cari: PARTECIPAZIONE e COGESTIONE. Sono concetti che devono ritornare al centro del dibattito interno ed acquisire nuovamente una reale visibilità esterna, riportando con forza, al centro dell'attenzione, un argomento sopito, ma certo presente nel panorama politico e sindacale italiano.
È, inoltre, importante aprire un vero confronto sulla nostra struttura organizzativa. Il processo di regionalizzazione presentato dalla Segreteria Generale nell'ultimo Consiglio Nazionale, risponde certamente ad esigenze oggettive, tuttavia necessita di una maggiore condivisione da parte delle nostre strutture periferiche e di una maggiore chiarezza sui fini dello stesso.
Le Segreterie Regionali devono, certamente, rappresentare un indispensabile snodo organizzativo e soprattutto un punto di riferimento con le istituzioni regionali, ma tutto questo non può essere fatto mortificando e depauperando le UTL provinciali che crediamo debbano restare il motore infaticabile denna nostra Organizzazione.
Il Blog deve avere, quindi, la funzione di sopperire al carente, anzi inesistente, dibattito interno, senza velleità frondiste e senza accettare tesi precostituite. Tale funzione consisterà nel dar voce e spazio (anche su temi quali la contrattazione di II livello, la politica dei redditi, la riforma dei sistemi di rappresentanza sindacale… e, naturalmente, ogni altro argomento di interesse sindacale) a chi questa voce é negata.
A noi, pertanto, il compito di riempire queste parole di contributi, senza dimenticare che fra due anni ci sarà il Congresso Confederale…

Gandalf

P:S: Ho notato che in qualche intervento si sente e si manifesta l'esigenza di avere un punto di riferimento. Io credo che per il compito che il Blog si prefigge, al momento non servono; anche perché dobbiamo renderci conto che gli “Uomini della Provvidenza” non si trovano ad ogni angolo di strada…


4 commenti:

Anonimo ha detto...

Approvo quanto scritto sull'ultimo post. effettivamente quello che manca nella nostra organizzazione sindacale é una forma di dialettica interna. Certo non sento la mancanza della polemica sterile ma il dibattito quando produce l'unanimismo mi dà sempre la sensazione di un dibattito falso. Anche su la Meta Sociale mancano gli stimoli alla discussione. Mi sembra che i vertici prendano delle decisioni preconfezionate. Sono preoccupato perchè così l'organizzazione non cresce e tende ad uno sterile conformismo. E allora va bene il blog come palestra finalizzata non alla crescita di correnti di potere ma strumento per alimentare le correnti di pensiero.
Viva l'UGL
ps: (volete un nick tolkeniano? eccovi serviti: mi firmerò GHIMLI)

Anonimo ha detto...

Mi chiedo: ma come mai il blog resta giorni interi senza registrare nuovi interventi? E' una questione organizzativa o non viene letto? Possibile che gli argomenti trattati non destino interesse tra gli amici, gli iscritti, i sindacalisti stessi della UGL scontenti dell'attuale dirigenza della Confederazione? Chi mi sa dare una risposta?

Anonimo ha detto...

E' indubbio che la visibilità acquisita dal nostro sindacato dal Congresso ad oggi ha portato qualche beneficio. In molte categorie, ma non so quante, si è parlato di unificazione di tavoli sindacali ed in alcune si è anche realizzato. A questo punto nasce un problema di politica sindacale, come è stato già segnalato da altri: in questi tavoli, certamente più rappresentativi, riusciamo noi ad incidere a tal punto da portare la partecipazione come modello? Ovviamente dipenderà dalla bravura di ogni singolo sindacalista, ma io credo che ci sia di fondo anche un discorso legato sia alla formazione che al dibattito interno. Senza dibattito, senza confronto e perchè no a volte scontro, purchè costruttivo, non si va da nessuna parte. L'impressione è che ci siano tutta quanta una serie di yesman e yeswoman disposti a subire di tutto pur di arrivare in ruoli chiave e questo "carrierificio", per l'esperienza che ho, è quasi sempre un danno. Un sindacato come la Ugl, con la storia della Cisnal, deve essere un sindacato serio ed affidabile ricco di meritocrazia e anche di differenze, perchè la differenza è ricchezza e non fastidio.

Anonimo ha detto...

Publicazione postuma

Caro Gandalf
voglio rispondere al tuo intervento con assoluta franchezza e lealtà, con il cuore in mano, avrebbero detto i galantuomini dell’Ottocento. Non so a cosa ti riferisci quando affermi che è bene evitare che il blog non sia ricettacolo dei gossip ugiellini. Alludi forse alla recente “storia” della confederazione, con i suoi annessi e connessi (compreso, ovviamente, qualche immancabile gossip che, comunque, a giuste dosi non guasta mai), che ne ha trasformato radicalmente obiettivi e politiche sociali, sacrificando l’intero patrimonio ideale sull’altare di una visibilità fine a sé stessa, che alla lunga risulterà - ne sono più che convinto - sterile perché non derivante dalle lotte dei lavoratori ma solo da strategie e volontà estranee al sindacato? Se così è, non mi sembra si possa parlare semplicisticamente di gossip; si tratta viceversa di argomentazioni fondamentali, vista la deriva verso la quale si sta inesorabilmente indirizzando a spron battuto tutta l’UGL nel suo complesso, compresi i fantomatici pochi dirigenti da te evocati che avrebbero caro il concetto di partecipazione e di cogestione (chi li ha visti?), compresi i cosiddetti immancabili “camerati”, buoni magari per tutte le stagioni politiche e le campagne elettorali, o ancora i generici “amici”, che poi a conti fatti, il più delle volte, risultano essere proprio i migliori amici del giaguaro. Qui non si tratta, come dici tu, di “lacrimatoio nazionale” o di piangersi addosso; anzi è esattamente il contrario perché bisogna avere il coraggio di affrontare tematiche autenticamente alternative. Se argomenti come la PARTECIPAZIONE e la COGESTIONE si sono ridotti a mere categorie ideali per il mondo sindacale nazionale, che dire allora della SOCIALIZZAZIONE, cancellata ormai da lungo tempo dal patrimonio genetico della UGL? Per fortuna che le idee genuinamente rivoluzionarie non isteriliscono mai! Ne è la prova quanto sta accadendo in America Latina dove la Socializzazione sembra sempre più prendere piede nel Venezuela socialista nazionale di Chavez. Allora si abbia il coraggio di riprendere il cammino rifiutando in blocco tutta la cultura liberaldemocratica di cui ne è ormai imbevuta anche l’UGL, si elabori senza indugio una SINTESI ATTUALIZZATA di tutte le istanze sociali che non ebbero la possibilità (perché a suo tempo cancellate per debellatio) di esprimere appieno la loro forza rivoluzionaria, si torni finalmente a parlare della terza via sociale. Tutto il resto, allora sì, è solo gossip e vaniloquio.
Sono d’accordo con te quando affermi l’inesistenza di una dialettica interna all’UGL. Aggiungo io trattarsi di una situazione caparbiamente voluta e ferocemente imposta. È questo l’elemento negativo più manifesto dell’odierna gestione del sindacato. Una perniciosa involuzione in tutti gli ambiti che sta lentamente omologando l’Organizzazione di Via Margutta all’avvilente panorama sindacale che da oltre mezzo secolo ha la vana presunzione di rappresentare il mondo del lavoro nazionale. Un riflesso di tutto questo lo si vede chiaramente anche nei contenuti della Meta Sociale, come ha tra l’altro giustamente ricordato l’Anonimo del 7 aprile. Ma mi fermo qui per non sottrarre spazio al dibattito (almeno spero che ci sia).
Un’ultima osservazione la voglio però riservare alla redazione del blog, che ha curato il cappello al tuo intervento. Vorrei precisare che finora di “perle inquietanti” ne ho viste ben poche o meglio nessuna (il mio intervento sulla questione Ronghi ne è la dimostrazione). A questo proposito sarebbe bene chiarire al popolo blogghista che cosa si intende per moderazione. Perché se le opinioni “politicamente scorrette” rientrano nella categoria dello “estremismo ideologico”, allora abbiamo scherzato e anche Riscossa Sindacale non servirà punto a formare una piattaforma alternativa all’attuale conformismo sindacale.
VIVA L'UGL della SOCIALIZZAZIONE!