lunedì 21 gennaio 2008

Segnali

Ascoltando su Radio Radicale i vari interventi al Consiglio Nazionale dell’UGL, viene subito spontaneo accostare il Sindacato, l’UGL - quello più vicino a posizioni di Destra - al partito che rappresenta (o che per lo meno, dovrebbe rappresentare) gli elettori di Destra del Paese, ex Alleanza Nazionale. Stessa struttura organizzativa. Stessa progettualità politica. Stessi metodi. Insomma, in poche parole: il Sindacato è cresciuto, si è evoluto ed è diventato la fotocopia del partito di riferimento. Nell’uno (sindacato) e nell’altro (partito) ogni cosa che viene fatta è decisa dal Leader, il quale, un po’ per adempiere ai dettati statutari, un po’ per dare una parvenza di dialettica e di confronto all’interno dell’organizzazione, sottopone “democraticamente” la proposta all’approvazione dell’assemblea costituita dai vertici della struttura. Ma in questi consessi, costituiti per lo più da una pletora di “yes-men” e, naturalmente, per rispetto delle pari opportunità, di “yes-women”, non v’è nessuno che osi criticare o semplicemente fare delle innocenti osservazioni sulle proposte del Capo. Verrebbe immediatamente redarguito e messo in riga e se la reticenza si impadronisse del meschino, beh, allora i provvedimenti potrebbero anche essere drastici e di natura irreversibile… Ed allora perché rovinarsi la vita? Perché non intervenire ringraziando deferentemente il Capo per tutto quello che ha fatto (e per quello che ancora farà) ed esprimendo pieno consenso alla proposta del medesimo? Ed è ciò che è esattamente accaduto, nei giorni scorsi, a Chianciano, dove si è tenuto il Consiglio Nazionale dell’UGL. Tra gli interventi, però, ve ne è stato uno in particolare che è degno di essere segnalato, non tanto per il suo coraggioso e temerario contenuto (uno dei rarissimi partecipanti che si è staccato dal coro), ma per la feroce replica che si è meritato nelle conclusioni finali del Segretario Generale.Il Consigliere “incriminato” è il Segretario Provinciale dell’UGL di Ferrara, uomo mite – almeno a giudicare dal tenore della sua voce, ma sicuramente solido e fermo sindacalista tutto d’un pezzo, se si considera il territorio nel quale egli opera. Ma che cosa ha detto di tanto grave, questo dirigente sindacale, per meritare una citazione, a dir poco piccata, del Segretario Generale?Occorre ricordare, per chi non lo sa, che l’UGL ha stipulato una convenzione per una polizza assicurativa con l’UNIPOL. Naturalmente tutte le strutture sindacali territoriali sono state “invitate” ad illustrare agli iscritti i vantaggi di questa convenzione e “suggerire” loro la convenienza a sottoscrivere la suddetta polizza.Il nostro amico di Ferrara ha unicamente fatto notare che in Emilia Romagna ed in particolare nel territorio provinciale di Ferrara, risulta particolarmente difficile proporre ai lavoratori una convenzione assicurativa con la UNIPOL giacché, ha ricordato, la cosa fa scaturire un’equazione spontanea: UNIPOL=SINISTRA=CGIL con conseguenti e facilmente immaginabili commenti degli iscritti. Tutto qui, una semplice considerazione circa le difficoltà oggettive e naturali riscontrate sul "campo". E allora perché essere così maltrattati nella replica con toni urlati e minacce neanche tanto velate a chiunque non applichi la suddetta convenzione: "Chi propone ai lavoratori convenzioni diverse sta fuori dal sindacato!!!!"Excusatio non petita... Chiunque poteva immaginare prima di questo "caso" che la convenzione assicurativa sottoscritta, rispondesse a mere logiche di mercato: la migliore offerta ha determinato la scelta. Ma allora, perché quell’eccesso di verbosità? Perché il maltrattamento? E, soprattutto, perché le minacce?Chi fosse alla ricerca dell'eterno complotto, potrebbe affermare che ci sono, in proposito, alcune, definiamole così, “stranezze”:
1 - Le presenze televisive del Segretario Generale dell’UGL, Renata Polverini, alla trasmissione “Ballarò”, sono stranamente coincidenti con la presenza del Ministro dello Sviluppo Economico, il diessino Bersani
2 - La citata vicenda delle polizze Unipol
3 - La scelta di sostenere sul caso Alitalia la soluzione francese a discapito della proposta nazionale. Certamente tra le qualità di un Capo di un'organizzazione agile e in crescita come l’UGL, ci deve essere la scaltrezza e la capacità di fare scelte anche coraggiose ma, attenzione, non a discapito dei valori di riferimento. Sarebbe molto interessante leggere su queste pagine i commenti sugli argomenti qui sopra trattati, soprattutto da parte di chi era presente al Consiglio Nazionale, nella garanzia totale dell’anonimato e senza pericoli di ritorsioni o di defenestrazioni...
Riscossa Sindacale