mercoledì 23 aprile 2008

Chi punta sul ROSSO perde

Crediamo che non tiri un’aria troppo tranquilla in Via Margutta. Le ultime tre “giocate” dell’Ugl sono state perdenti. È chiaro che la Confederazione ha puntato sul rosso al tavolo della roulette sindacale.
Nell’ordine:
1 - Rosso il colore dell’operazione salvataggio Alitalia. Con una presa di posizione, a dir poco azzardata, si è appoggiata la cordata Air France senza conoscere i termini dell’accordo e, con l’approvazione esclusiva della sinistra politica, abbiamo scambiato un’apertura di credito senza condizioni in cambio di una visita dell’AD dell’Air France, Spinetta, nella nostra sede. È di questi giorni l’annuncio della rinuncia della cordata francese.
2 - Rosso il colore elettorale. Si è puntato sulla non vittoria del fronte di centrodestra passando dall’incredibile assenso all’operazione “Governo Marini” al moltiplicarsi di operazioni di sostegno e dialogo privilegiato con il fronte sinistro. E sappiamo bene tutti come sono andate le elezioni.
3 - Rosso il colore sindacale. Con un gioco di sponda perfettamente gestito, la CGIL ha legittimato la nostra Organizzazione Sindacale (ma noi non eravamo quelli che: “la legittimazione ce la danno i lavoratori”?) aprendoci le porte, ma non tutte, sui tavoli che contano e ricevendo in cambio la nostra sempiterna riconoscenza. Peccato che il voto ha dimostrato che la CGIL è rimasta spiazzata (si può dire in mezzo al guado) e se da una parte si sta chiedendo ancora perché i lavoratori del nord hanno preferito la Lega, dall’altra rischia di essere scavalcata a sinistra dai sindacati di base. Ne consegue che l’Ugl rischia di rimanere isolata.
Insomma, noi non siamo i grandi strateghi della politica sindacale, ma faremo tesoro di quest’insegnamento.
Se ti chiedono di puntare sul rosso, pensaci. Potrebbe essere un colore perdente….
Riscossa Sindacale

6 commenti:

Anonimo ha detto...

A ciò aggiungasi che ricomincia la discriminazione, vedasi l'esclusione dall'avviso comune sui contratti a termine, firmato da Confindustria e triplice sindacale!

Anonimo ha detto...

perchè non fornisci qualche dettaglio in più su questa vicenda che riteniamo importante?

Anonimo ha detto...

Ad "Anonimo" del 24 aprile, ore 15,23.
Se hai informazioni più dettagliate sui contratti a termine, perché non mandi un'e-mail a riscossasindacale@gmail.com?
Se effettivamente le informazioni saranno interessanti, potremo pubblicarle su un post dove tutti potranno fare eventuali commenti.
Grazie.
Lo Staff

Anonimo ha detto...

Sì, sono d’accordo la puntata sul rosso dell’UGL è stata davvero una frana! Ma è altrettanto vero però che qualsiasi scelta di colore avesse fatto, compreso il nero (scusate, è un lapsus, volevo dire il grigio o l’azzurro o, meglio ancora, quel melting pot di tinte indefinite e indefinibili che costituisce l’altra faccia della medaglia politica lib-lab che si accinge a governare la nostra povera Italia) sarebbe stata parimenti compromissoria, se non addirittura sterile, per la tutela del lavoro e dei lavoratori.
Perché mai obietteranno in molti?
 Perché l’UGL non ha più un progetto politico-sociale attorno al quale impostare le sue strategie e il suo futuro.
 Perché l’UGL ha abbandonato i cardini e i principi fondamentali attorno ai quali avrebbe invece dovuto concentrare le sue forze nella lotta sociale, in particolare in questi ultimi perigliosi tempi di liberismo selvaggio: la partecipazione e la socializzazione, le uniche e sole armi da imbracciare per aggregare le masse dei lavoratori che cercano disperatamente un punto di riferimento certo, coraggioso, controcorrente.
 Perché l’UGL ha accettato passivamente, per i propri interessi di bottega, il culto e le logiche perverse del Dio Mercato, la globalizzazione, il rito della cosiddetta concertazione, che vede sempre e comunque perdenti i lavoratori.
 Perché l’UGL è rimasta sempre più invischiata nelle logiche “unitarie”, senza peraltro ottenere alcun vantaggio, mentre i tre furbacchioni della Triplice l’hanno evocata solo nei momenti consoni alle loro sporche politiche di potere.
 Perché l’UGL non parla più di interesse nazionale, preferendo il business sull’immigrazione (sarebbe interessante dare un’occhiata nei meandri del SEI), di servizi pubblici essenziali e strategici per la comunità nazionale che devono tornare sotto il controllo dello Stato (energia, trasporti, sanità, previdenza); in altre parole di economia socializzata.
 Perché l’UGL rincorre affannosamente le logiche economiche liberal-liberiste che hanno introdotto e sviluppato il precariato nel mondo del lavoro e che stanno colpendo in maniera sempre più pesante le giovani generazioni, senza trovare il coraggio di parlare di abolizione dei famigerati provvedimenti legislativi Treu e Biagi.

Perché, perché, perché…

Anonimo ha detto...

volevo segnalare quanto pubblicato altro giorno da "Il Giornale"
lo stipendio della nostra segretaria è il più alto di tutti tra i segretari confederali ben 140.000,00 euro....sinceramente non sembra eccessivo ???

Anonimo ha detto...

Credo che se quanto pubblicato da "Il Giornale" corrisponde al vero non ci siano commenti da fare.
Niente male comunque per una ex impiegata del sindacato a suo tempo licenziata in tronco e poi miracolosamente riassunta fino a scalare la vetta suprema.
Torno a ribadire che anche per i sindacati sarebbe bene il redde rationem contabile e fiscale, considerando che stiamo parlando di soldi dei lavoratori. Chi non ha nulla da nascondere non ha niente di che preoccuparsi, o no?